L’equipe di Rete Dafne Torino ha svolto una giornata di formazione interna finalizzata ad approfondire alcune tematiche specifiche e a individuare un orientamento per il lavoro e la progettualità del 2020.
La presidente di Rete Dafne Italia, Silvia Taravan, ricordando la nostra partecipazione in qualità di membri associati all’organizzazione internazionale Victim Support Europe (www.victimsupport.eu) ha portato numerosi elementi rispetto alle attuali politiche europee sul tema delle vittime. Ciò che ci viene richiesto primariamente dall’Europa è l’implementazione di strumenti e strategie finalizzati sempre più a raggiungere il maggior numero di persone vittime di reato.
Particolare attenzione è stata dedicata ai “crimini d’odio”; crimini che hanno alla loro base gravi pregiudizi spesso inerenti l’appartenenza etnica, religiosa, l’orientamento sessuale o l’identità di genere; crimini che ledono i diritti di eguaglianza e che mirano a dividere la comunità.
Considerando inoltre quanto potere abbiano le parole d’incidere sulla “carne” di ciascun individuo, lasciando delle tracce spesso indelebili, si è anche molto lavorato sui “discorsi d’odio” o “discorsi d’incitamento all’odio” (hate speeches), che possono essere considerati in egual misura atti criminali (vedi anche www.wordsarestones.eu).
Abbiamo cercato di dare forma ad un nuovo lavoro di sensibilizzazione e prevenzione che continueremo a svolgere nel sociale. Come riuscire ad intercettare una domanda d’aiuto che ancora non riesce ad essere intercettata? E che, se riesce ad arrivare a destinazione, può dare davvero alla persona vittima un importante sostegno ed accompagnamento.